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Sono targate Phase 5 le nuove schede acceleratrici per Amiga 2000 e 1200. Le schede sono tra i prodotti più avanzati di un mercato in continuo calo, nostro malgrado.

 

Blizzard 2060 e 1240

 

di Paolo Griselli (griselli@skylink.it)

Questo doppio articolo è rivolto sia ai sempre più (sembra strano!) numerosi possessori di A1200, sia ai nostalgici utilizzatori di A2000. Grazie all'impegno profuso da Phase 5 nello sviluppo di tecnologia Amiga compatibile, è possibile ancora oggi aggiornare il proprio hardware, nel tentativo di colmare il gap sempre più ampio che ci separa dalle velocità operative dei PC. Le schede che andremo a recensire sono dell'ultima generazione: questo risulta evidente per la 2060, che monta l'ultimo nato di casa Motorola, un 68060 a 50Mhz. E' altrettanto evidente per la 1240, scheda di transizione, equipaggiata con un 68040 a 40Mhz, upgradabile a seconda delle esigenze con un 68060 a 50Mhz. Di fatto, il layout della 1240 e quello della 1260 sono identici: cambiano ovviamente le prestazioni (ed i costi). Entrambe le schede dispongono (solo a richiesta per la 1240) di un controller SCSI DMA molto veloce e facilmente configurabile. Questo permette di accedere ad un mondo di periferiche, quali hard disk, scanner, removibili e quant'altro disponibile sul mercato, senza problemi legati ad incompabilità hardware. Il software di gestione, come vedremo, è dei più avanzati. Accanto ai tool per il controllo del processore (essenziali sia per lo 040 che per lo 060) troviamo patch, librerie e tutto quanto il necessario per sfruttare al massimo il potenziale tecnologico messoci a disposizione.

Confezione e documentazione

Entrambe le schede pervengono all'utente nell'ormai classico package di Phase 5: una scatola nera antistatica ed antiurto contenente, oltre al materiale elettronico, il manuale operativo bilingue (inglese e tedesco) e il software di sistema. Riguardo a quest'ultimo c'é da dire che la 1240 priva di controller SCSI non necessita di alcun programma accessorio per funzionare: il processore 68040 è infatti automaticamente riconosciuto ed attivato dal sistema operativo 3.x. Per la 2060 la cosa è alquanto differente: il 68060 è infatti un processore nato posteriormente alla nascita del O. S. 3.x e quindi non è automaticamente riconosciuto: per ovviare a problemi di incompatibilità, ma anche per attivare tutte le risorse del processore occorre fare uso dei tool forniti con la scheda. Ma di questo parleremo in maniera approfondita successivamente. Come detto per accedere alla documentazione è necessario avere una qualche dimestichezza almeno con l'inglese. Questo è un particolare che può assumere una certa importanza, specie quando si vuole configurare il controller e la catena SCSI. Raccomandiamo agli utenti inesperti di affidarsi all'importatore per ogni dubbio relativo all'installazione od al funzionamento di una qualsiasi periferica connessa al bus SCSI. Entrambi i manuali consistono in una decina di pagine graffettate. La 1240 è accompagnata dalla documentazione per la 1260: questo a dimostazione della totale similitudine tra le due schede. Per quanto molto sintetici, i manuali affrontano in maniera chiara tutti gli aspetti relativi all'installazione ed all'utilizzo ottimale dell'hardware che accompagnano. Non mancano le figure di esempio per il montaggio e il layout della scheda (2060) con, in bella evidenza, i vari jumper con relative funzionalità.

Blizzard 2060: installazione

Prima di procedere ad inserire la scheda nello slot processore dell'A2000, occorre verificare alcune cose. In primo luogo è necessario che il sistema operativo installato sia aggiornato alla versione 3.x. E' possibile utilizzare la Blizzard 2060 con un kickstart 1.3, o 2.04 con il rischio (per niente remoto) di rendere il sistema instabile e quindi inutilizzabile. Bisogna inoltre tenere conto del fatto che con tali revisioni del sistema operativo molte delle funzionalità del 68060 e del controler SCSI non verrebbero sfruttate. Esistono programmi (Bkick e CyberMap), disponibili anche sul CD di Enigma, che permettono di mappare l'immagine di un kickstart della giusta revisione nell'apposita memoria della Blizzard. Bisogna tenere conto però che tale operazione, per non oltrepassare i limiti della legalità, deve essere svolta utilizzando il kickstart di una macchina di propria appartenenza e implica l'utilizzo di un elaboratore per volta. Non è cioè possibile far girare due macchine diverse con lo stesso kickstart. Altra considerazione da fare riguarda la revisione del 2000 su cui si sta montando la scheda: i possessori di vecchie piastre madri modello "A" devono staccare fisicamante il 68000 dall'apposito zoccolo (sulla pastra del 2000!!!), ed agire opportunamente su due jumper della scheda. Tutte queste procedure sono, ovviamente, ampiamente descritte sul manuale. Per finire, occorre installare la libreria di sistema in grado di riconoscere il tipo di processore installato, ed il programmino CPU060 che permette di attivare in tutte le modalità il 68060. Installare la 2060 su di un Amiga 2000 è, per chi ha superato questa prima fase, a dir poco banale. Dopo aver scoperchiato l'elaboratore occorre semplicemente infilare la scheda nello slot processore (quello più vicino all'alimentatore). Questa operazione deve essere preceduta chiaramente dal settaggio sulla Blizzard dei vari jumper (in particolare quelli per il controller SCSI), del cavo SCSI per collegare i dischi interni e dall'installazione dei moduli SIMM (fino a 4) a 72 contatti. Riguardo a questi ultimi occorre specificare che la 2060 è compatibile con la quasi totalità dei SIMM disponibili sul mercato, a condizione che abbiano una dimensione compresa tra 4 e 32 Mb di RAM (per un totale di 128 Mb). Il riconoscimento del tipo di SIMM è a totale carico di un apposito chip posto sulla scheda. E' possibile così, alla faccia dei possessori di PC, mescolare diverse tipologie di SIMM per ottenere configurazioni di memoria personalizzate. La velocita minima d'accesso dei SIMM deve essere di 70ns o più veloce. Sono consigliati moduli SIMM da 60ns (ormai prezzati quanto quelli da 70). Se possedete periferiche SCSI esterne, è arrivato il momento di montarle: la 2060 possiede infatti un connettore esterno ad alta densità, al quale è possibile collegare dischi, CD-Rom, e via dicendo. Segnaliamo per finire la presenza del jumper MapRom, che, se attivato, permette il remap automatico delle Kickstart Rom in un'area della memoria a 32 bit della Blizzard. Questo consente di incrementare di diverse volte la velocità delle funzioni che richiedono chiamate al Kickstart, a scapito di un ingombro di memoria Fast pari a 512Kb.

Blizzard 1240: installazione

Come per la 2060, la Blizzard 1240 necessita di alcune operazioni preliminari per essere installata. Tanto per cominciare, dato l'elevato clock (40mhz) utilizzato, sul "dorso" del processore è presente un bel ventolino che, seppur di ridotte dimensioni, risulta essere abbastanza ingombrante da impedire la chiusura del vano espansione dell'A1200. Ci viene da pensare che il layout della scheda sia stato progettato in vista di un utilizzo su un 1200 "tower". Per chi non lo sapesse, in Germania sono ben pochi gli utenti che non hanno provveduto a trasbordare il proprio tastieriforme 1200 in un ampio e più idoneo contenitore (tower, appunto). La cosa diventa addirittura lampante quando si cerca di connettere il cavo d'alimentazione della ventola con l'alimentazione interna: la cosa risulta impossibile (dato che mancano gli spinotti!), salvo che si provveda a modificare il cavo dell'alimentazione del drive o dell'hard disk interno, ricavando una ulteriore presa. Anche in questo caso, consigliamo di rivolgersi all'importatore per ogni tipo assistenza. Su un 1200 standard, l'utilizzo della 1240 comporta il rialzamento, ad opera di opportuni distanziatori, di tutto il computer. In questa maniera si eviterà il contatto tra la ventolina sporgente ed il piano d'appoggio. I fortunati acquirenti del modello 1260 della Blizzard non dovranno patire tutta questa trafila, dato che il 68060 a 50Mhz non necessitando di ventolina per il raffreddamento, non richiederà ingombri che non siano quelli standard. Prima di inserire la scheda nel vano del 1200, occorre decidere se disabilitare la mappatura del kickstart sulla Fast Ram (jumper MapRom). Occorre inoltre inserire la SIMM a 72 pin che costituirà l'espansione di memoria. Riguardo a quest'ultimo valgono tutte le considerazioni fatte per le SIMM della 2060, fatta eccezione la promisquità, dato che sulla 1240 è possibile installare un solo modulo di espansione. Al contrario delle versioni precedenti della Blizzard, la 1240 è dotata di uno slot di espansione a pettine per l'inserimento del modulo SCSI. L'installazione di quest'ultimo dovrebbe così risultare di molto facilitata. Diciamo dovrebbe in quanto non avendo a disposizione tale modulo non abbiamo avuto modo di constatare di persona. Come anticipato, una volta finita la procedura di installazione, la 1240 è immediatamente utilizzabile senza che sia necessario ricorrere all'installazione di software aggiuntivo.

Il Software 060 e SCSI

Questo paragrafo è dedicato agli utenti della Blizzard 2060. La necessità di installare software appositamente preparato per la scheda acceleratrice deriva sia dal mancato supporto da parte dell'O. S. del processore 68060, sia dalla presenza (irrinunciabile) del controller SCSI su scheda. Il primo aspetto risulta essere fondamentale: non è possibile infatti far fare il boot (si "gurerebbe" al primo SetPatch) alla macchina se prima non si è installata una particolare 68040.library, in grado di riconoscere il tipo di processore in uso. Insieme a questa libreria viene fornita la 68060.library, ideata per integrare nel sistema operativo il nuovo precessore. Il comando CPU060, installato automaticamente nella directory C: del disco di sistema permette di controllare tutte le funzionalità del 68060, alla stregua del comando CPU di sistema. E' essenziale la sua invocazione nella startup-sequence per rendere automatica la "messa a regime" del processore. Il programma CyberPatcher, se lanciato, intercetta tutte le chiamate alle librerie matematiche, in maniera da velocizzare le operazioni di calcolo in virgola mobile. Vi ricordiamo infatti che lo spaventoso aumento di prestazioni che si può avere passando da uno 040 ad uno 060, è per lo più imputabile a questo genere di operazioni (se ben indirizzate alla FPU dello 060). Il discorso velocità verrà comunque affrontato più avanti. Nella dotazione software non mancano i tool per gli sviluppatori: vengono infatti messi a disposizione, oltre a programmi utili per il debugging delle aplicazioni scritte per 060 (CyberSnooper, CyberGuard), tutta la documentazione ed il software necessario (Barfly Assembler) per chi fosse interessato a sviluppare applicazioni dedicate. Per quanto riguarda la gestione del controller SCSI, la dotazione software è veramente completa. Non poteva essere altrimenti, considerando che il grosso successo di Phase 5 è da attribuire all'introduzione del notevole controller SCSI Fast Lane. Oltre ai classici tools per la gestione dei dischi e delle partizioni, sono presenti una serie di utility volte a sfruttare al 100% le funzionalità sia delle periferiche, sia del controller, sia del processore e della memoria veloce. Segnaliamo, tra gli altri, Dynamicache un programma che è in grado di fornire una cache intelligente al sistema (facendo uso di fast ram), UnitControl, una sorta di SCSI Mounter ancora più versatile, e tanti altri.

Prova su strada

Sia la 2060 che la 1240 permettono alle macchine su cui sono montate di raggiungere prestazioni rilevanti, specie per chi fa uso intensivo di programmi pesanti in termini di utilizzo di risorse. Il controller SCSI, inoltre, testato con hard disk "normali" (IBM 662, Seagate STxxN) ci ha fatto veramente sgranare gli occhi. Lasciando alle tabelle di comparazione l'onere di fornire cifre più precise, ci preme soffermarci sull'effettivo aumento di produttività/affidabilità che si può ottenere adottando una di queste acceleratrici. Partiamo dalla 2060. Ci credevamo dei miracolati quando abbiamo installato il 68040 sul vecchio A2000, figuratevi come ci siamo sentiti assistendo a questa ennesima rinascita. Il 68060, è veramente veloce: tenendo conto che il codice della maggior parte dei programmi in commercio è compilato per 020, non si può non essere presi da sconforto. L'aumento delle prestazioni rispetto al 2000-040 è stato in media del doppio per applicazioni ad intensivo uso della FPU. In realtà ci aspettavamo risultati migliori: l'enorme divario rispetto alle aspettative è da ricercare nella lentezza causata dalla necessità di emulare le obsolete istruzioni del 68020 con quelle altamente ottimizzate del 68060. Il tool in precedenza descritto, Cyberpatcher, pone rimedio (anche se non in maniera sempre ottimale) ad alcuni problemi di emulazione, tuttavia l'incremento di velocità non è rapportabile all'effettiva potenza del processore. Qualcosa di meglio si ottiene dai programmi, quasi sempre di pubblico dominio, compilati per il 68040. In questo l'incremento dovuto all'impiego della patch è più sostanzioso. Riguardo alla compatibilità c'é poco da dire: se i programmi sono scritti bene, secondo le direttive imposte dagli sviluppatori del sistema Amiga, di incompatibilità ce ne sono veramente poche. I programmi principali (Lightwave4.0, Imagine4, Pagestream3, TVPaint, FinalWriter, e molti altri) non hanno dato alcun problema. Ci ha fatto piacere poter utilizzare qualche gioco sfruttando le migliorate prestazioni del sistema (Frontier, The Settlers, Gloom Demo, Nemac4). I crash principali sono arrivati da alcuni programmi scritti in Amos (Cocoon): ma come si sa, quello è un altro pianeta. Una grande soddisfazione ci è arrivata utilizzando il controller SCSI. Con 4-5 Mb/sec di transfer-rate continuo e con un ingombro di CPU veramente basso (40-50%) è stato possibile visualizzare animazioni direttamente da disco fisso. Anche con filmati Mpeg si sono raggiunti frame rate veramente elevati (10-12 frame/sec). Il fatto di poter utilizzare, senza particolari accorgimenti ogni disco formattato in Amiga DOS secondo lo standard RDB, è risultato di una comodità estrema. Per la 1240 il discorso non cambia. Sebbene con degli indici di velocità inferiori, è stato impossibile non rimanere colpiti dalla differenza di velocità che passa da un 1200 base ad un 1200-040. Ma dato che il paragone ci è sembrato inicuo, come base per la comparazione abbiamo adottato un A4000-40. Il risultato è stato deprimente: l'ammiraglia di casa A. T. è risultata essere un bradipo rispetto alla sorellina "rigenerata". L'incremento delle prestazioni è stato anche qui in media del doppio. Le ragioni sono fondamentalmente due. In primo luogo un clock quasi pari al doppio rispetto a quello del 4000 (che gira a 25Mhz); ma la vera differenza l'ha fatta una gestione della memoria priva di bug, ma soprattutto di wait state. Per la cronaca, il 4000-40 è risultato essere 3-4 volte più lento della 2060 sulle applicazioni usate come base di riferimento. Il discorso dell'affidabilità e della compatibilità per la 1240 è marginale: durante le ore di prova non si e mai verificato un crash immotivato del sistema. E' ovvio che le istruzioni dello 040 sono differenti da quelle dello 020: questo implica che una certa percentuale di programmi (leggi "Giochi") per A1200 si rifiuteranno di funzionare, a meno di non disattivare (con un'apposita combinazione di tasti) la scheda. Ci è dispiaciuto non poter provare il controller SCSI: ovvieremo a questa mancanza appena possibile, magari in occasione della prova della 1260.

Conclusioni

E' rimasto ben poco da dire. Le schede recensite in queste pagine si pongono ad un livello qualitativo veramente elevato. Sono diverse le motivazioni che ci spingono ad affermare ciò, prima tra tutte la pulizia e l'ordine di disposizione dei componenti che ne caratterizzano il layout. Emerge inoltre in maniera inequivocabile la professionalità e la competenza con cui è stato sviluppato il software grazie al quale, ricordiamo, è possibile utilizzare lo 060, sfruttandone al meglio le potenzialità, e il controller SCSI con le periferiche ad esso annesse. Segnaliamo per finire la possibilità di upgrade offerta a chi volesse, una volta che si rendesse disponibile, acquistare una scheda PowerUP (con Power PC): parte dell'investimento per la scheda Blizzard potrà essere, previo restituzione della stessa, utilizzato come pagamento per l'acquisto di una scheda Power. Meglio di così.


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